Chissà se quattro anni fa mentre si giocava l’ultimo turno dei play off di Seconda Categoria con il Gorlago, avrebbe immaginato tutto questo. Allora il Sangiuliano (all’epoca denominato ancora Borgolombardo) era semplicemente una folle idea che doveva prendere corpo in tutte le sue forme. La famiglia Luce aveva appena rilevato a pieno titolo la società gialloverde intraprendendo un percorso che ha pochi eguali nel panorama nazionale del calcio italiano. A distanza infatti di soli quattro anni e con quattro promozioni consecutive, dalla Seconda Categoria all’Eccellenza (anche se il passaggio dall’Eccellenza alla Serie D è avvenuto con l’acquisizione del titolo del NibionnoOggiono), il Sangiuliano è vicino a coronare un sogno che fino a poco tempo fa sembrava pura utopia. Sette partite separano infatti la società guidata dalla famiglia Luce, dal calcio professionistico e da un mondo completamente nuovo. E’ tempo quindi di provare a tirare un po’ le somme di un cammino che sta facendo parlare del Sangiuliano, mezza Italia: <Quando abbiamo scelto di rilevare la società ci eravamo dati un obiettivo preciso – spiega il patron del Sangiuliano, Giovanni Luce – che riguardava la conquista della Serie D. Oggi siamo vicini a fare un ulteriore passo in avanti che credo rappresenti qualcosa di importante e unico non solo per la città di San Giuliano, ma per tutto il nostro territorio>. Arrivare nei professionisti significa aprirsi scenari completamente nuovi, oltre che strutturare ulteriormente una società che è ormai un punto di riferimento per molti: <A breve ci saranno altre importanti novità – continua Luce – che confermano il nostro impegno nella valorizzazione del calcio per tutto il territorio. Abbiamo sempre detto che la nostra attività imprenditoriale va di pari passo con il benessere del territorio e anche lo sport, in particolare il calcio, deve essere un momento di gioia e divertimento per tutti>. Il patron gialloverde torna poi sulla sue esperienza a Lodi, con il Fanfulla: <Io penso che una città come Lodi meriti un posto nel calcio professionistico – spiega Luce – per questo io e la mia famiglia nel maggio del 2020 avevamo deciso di impegnarci nel Fanfulla per costituire una società sportiva con l’attuale presidente. Abbiamo dimostrato il nostro impegno concretamente, non solo a parole. Volevamo portare in alto il Fanfulla e purtroppo non ci è stato permesso, ma non abbiamo ancora capito per quale motivo. Abbiamo detto pubblicamente che avremmo investito un milione di euro nel progetto. Non è nostra abitudine fare promesse senza mantenerle, come è stato detto da qualcuno forse non troppo informato sui fatti. Quello che stiamo facendo oggi con il Sangiuliano ne è la dimostrazione. In ogni caso, non abbiamo dimenticato il Fanfulla, una società con una storia gloriosa che merita un futuro ancora più glorioso>. Ora che il traguardo si avvicina il patron gialloverde ribadisce che la volontà della società è di tornare a giocare nel territorio, dopo l’anno di esilio forzato a Nova Milanese: <Questo è un altro obiettivo primario per noi – continua Luce – e stiamo lavorando su più fronti, credo che a breve, anche in questo senso daremo seguito ai nostri progetti>. In quattro anni, dalla Seconda Categoria alla Serie D, con vista sul calcio professionistico, è il risultato non solo di investimenti, ma soprattutto di programmazione, organizzazione e capacità: <Così come nel nostro settore di imprenditori immobiliari cerchiamo sempre il meglio – chiosa il patron del Sangiuliano – anche nel calcio ci siamo dati questi obiettivi. Mi figlio Andrea sta dedicando tutte le sue energie e il suo tempo al Sangiuliano, spesso sacrificando anche la famiglia, ma i risultati lo stanno e ci stanno ripagando. Mancano ancora sette partite, l’ultimo sforzo per coronare un sogno che credo non sia solo nostro, ma di un’intera città e di tutto il territorio>.