Arrivato lo scorso luglio in gialloverde dopo diversi anni all’Accademia Sandonatese, si è subito distinto come uomo dalle poche parole e dai molti fatti. Tommaso Papa, classe 1970, che nella vita dirige la nuova filiale di San Giuliano della Bcc Laudense, sta guidando la Juniores Regionale B in vetta alla classifica del proprio girone, dopo un avvio non semplice come lui stesso spiega.

Qual è stato l’approccio con la tua nuova squadra?

<Sicuramente la cosa più complicata è stata mettere insieme tanti nuovi ragazzi. Il gruppo è infatti totalmente nuovo e quindi sapevo che serviva un po’ di tempo>.

Ci racconti un po’ di te

<Ho iniziato a giocare nel settore giovanile dell’Enotria e poi sono passato al Pavia dove ho anche esordito in Serie C. Successivamente sono quindi passato al Borgolombardo, poi Sestese, Sporting San Donato (con Palesi allenatore, ndr), Sporting Borgo, Accademia Sandonatese e quindi ancora Borgolombardo, prima di chiudere la carriera a 40 anni con il calcio a 5>.

Hai vinto parecchi campionati e soprattutto per diverse volte la classifica cannonieri

<Sì, in realtà ho segnato in tutto 296 gol e di questo sicuramente ne vado fiero, anche perché una volta non era così semplice segnare>.

Poi da quando hai deciso di dedicarti ai giovani?

<Nel 2007 ho iniziato nel settore giovanile dell’Accademia Sandonatese con i piccoli, poi nel 2012 ho cominciato con l’agonistica, dagli Esordienti, Giovanissimi, Allievi, fino alla Juniores Regionale A, passando anche per la prima squadra con cui ho collaborato diverse volte>.

Hai praticamente sempre allenato nelle categorie Regionali A, come hai trovato il livello di questa Juniores?

<Ci sono squadre che potrebbero tranquillamente giocare nei Regionali A, penso alle prime cinque o sei del girone, per cui credo che il livello complessivo sia più che buono>.

Siete in vetta praticamente dall’inizio della stagione, anche se nelle ultime due partite sono arrivati due pareggi. Preoccupato?

<No, anche se ora bisogna tornare a correre. Quando hai dieci punti di vantaggio ti puoi permettere di gestire, con cinque no. Però la squadra è viva e credo che siano stati alcuni episodi a determinare questi ultimi risultati. Nel calcio ci sta>.

Da diversi anni ti confronti con i giovani, soprattutto la Juniores è una categoria particolare. I ragazzi sono spesso imprevedibili, come li gestisci?

<E’ vero, però io mi ritengo un uomo fortunato. Il gruppo è più maturo di quel che si possa pensare e anche confrontandomi con diversi colleghi capisco che qui c’è una consapevolezza maggiore nel voler fare bene>.

Tanti anni con i giovani a quando il grande passo con una prima squadra?

<In effetti mi sento pronto e se si presentasse l’opportunità non direi di no>.